Thursday, June 15, 2006

Intervista al mito del Subbuteo,a cura del cct.Versilia

Intervista a Renzo Frignani - a cura di Pie Benedetti

CTV - Nel calcio è sempre difficile confrontare i campioni del passato con quelli del presente; alla fine la discussione si conclude sempre affermando che il calcio di oggi è troppo diverso da quello di ieri, più veloce più tattico e quindi è improponibile qualsiasi paragone…….nel Subbuteo/Calcio Tavolo si può dire la stessa cosa?

In un certo senso può essere così perché i materiali sono cambiati di conseguenza il gioco si è livellato anche se i giocatori forti sono rimasti tali.



CTV - E’ difficile intervistarti senza aprire l’album dei ricordi. Ho sotto gli occhi un vecchio catalogo Subbuteo del 1982 regalatomi dal mio giocattolaio di fiducia del tempo. Naturalmente all’interno si parla di te; leggo testualmente:…..venti anni, spilungone, dotato di una concentrazione notevole, Renzo si è imposto nelle finali del Tres Molinos per la categoria seniores a dispetto di tutti. Dimostrandosi chiaramente più forte di tutti. Frignani ha dovuto sopportare numerose angherie arbitrali, prima di dare libero sfogo alla sua euforia". Ma come mai ce l’avevano tanto con te?

No, non c’è l’avevano con me, era l’Italia come nazione che non era molto simpatica a molti, ma l’arbitraggio era stato corretto.

CTV - Sempre all’interno di quel catalogo ci sono numerose foto del mondiale svoltosi a Barcellona nel 1982. Ce n’è sono un paio che forse ti ricordano una partitina importante: Frignani contro Horst Becher. Che ne dici di parlaci di quella partita ricordi, sensazioni, emozioni…

E’ stata una partita con un’ altissima tensione nervosa. Pensavo che occasioni del genere potevano non capitarne più e non potevo sbagliare. Questo mi portava ad un nervosismo maggiore, ma anche ad una determinazione mai avuta prima. Ricordo ancora la felicità del fine partita fu un emozione irripetibile.

CTV - Abbiamo appena parlato del Mondiale del 1982, ma in tutti questi anni di attività agonistica ne avrai tantissimi altri da ricordare; te la senti di parlarci di quelli più significativi?

Sono troppi gli anni che sono sui campi e citarne alcuni farei torto agli altri, forse i primi titoli avevano un sapore diverso.

CTV - Perché non ci racconti un po’ dei campioni italiani di Subbuteo degli anni ‘80…mi ricordo Piccaluga, Antiga, Pesce, ma ce ne sono sicuramente degli altri; sai che fine abbiano fatto, come mai abbiano interrotto l’attività agonistica, sei ancora in contatto con alcuni di loro?

Anche qui non vorrei fare torto a nessuno ma a quei tempi giravano giocatori del calibro di Massino, Bellotto, Beltrame, Di Lernia, i fratelli Potecchi, Funaro, Bai ed anche all’ora l’ eterno De Francesco.

CTV - Perché, secondo te, gli Italiani si sono sempre distinti in questo gioco?

Sicuramente dalle caratteristiche di gioco che hanno sempre avuto.

CTV - Come erano organizzati i tornei di quegli anni, c’era la stessa atmosfera, lo stesso agonismo e forse più pubblico di oggi?

I tornei a quei tempi erano organizzati bene, ma c’era soprattutto una bella atmosfera.

CTV - In tutti questi anni caratterizzati da tornei, campionati, mondiali, allenamenti, è mai possibile che non ti sia mai passata la voglia di giocare?

Sì anche se mai in maniera definitiva, poi la mancanza di stimoli hanno fatto breccia sulla voglia di lottare.

CTV - Ti è mai capitato di incontrare un giocatore che ti ricordasse il giovane Frignani?

No, mai anche se vedo giocatori con caratteristiche di gioco simili alle mie.

CTV - Ci sono partite che vengono definite “perfette”, in cui non solo non si commettono errori in difesa, ma si sfruttano tutte le occasioni da goal che capitano e si fanno agganci impossibili. Quante partite “perfette” hai giocato nella tua vita?

Per fortuna alcune le ho fatte e nonostante sono passati tantissimi anni ricordo una finale a Milano dei camp. Italiani del 1986 contro Massino vinta per 3-1.

CTV - Questo grande gioco negli anni ha subito numerose trasformazioni, periodi di successo alternati a periodi di crisi: come hai vissuto questi periodi?

Con profondo disagio e amarezza.

CTV - Parliamo un po’ di materiali. Negli anni questo argomento è divenuto una vera e propria materia di studio e di forti discussioni: si parla di plastiche speciali, di pesetti calibrati, basi tricomposte, bicomposte, C3, B1..ecc…!?!….tu, che sei stato un campione anche con i “ferri vecchi”, che ne pensi di tutto questo?

Indubbiamente ora le squadre sono spaziali, ma io sono un nostalgico.

CTV - Consentimi di fare questa analogia. Per fare un buon film bisogna, di solito, avere una buona sceneggiatura…..e per avere un buon giocatore di C.T.?

Per primo bisogna amare il gioco ed appassionarcisi e quindi divertirsi poi ci vogliono doti e un po' di fortuna.

CTV - Intervistando un campione di oggi (Morgan Croce) mi fu risposto che non tutti hanno la fortuna di allenarsi con Renzo Frignani!!…che ne pensi?

Ringrazio Morgan

CTV - Solitamente che cosa dici a quei ragazzi che iniziano oggi a giocare a C.T.?

Che l’importante è divertirsi.

CTV - Era più facile giocare a Subbuteo ieri o giocare a C.T. oggi?

Le difficoltà c’erano prima e ci sono anche adesso, sono cambiate regole e materiali e ad ogni periodo le difficoltà sono diverse.

CTV - Visto che si avvicinano i mondiali e quindi le convocazioni della Nazionale, mi piacerebbe parlare un po’ di commissari tecnici…ne avrai visti parecchi, partendo da Giambi Parodi ad oggi, ma quali qualità deve possedere un buon Commissario Tecnico?

Deve avere una buona conoscenza tecnica

CTV - Non voglio crearti problemi chiedendoti quali giocatori convocheresti se fossi il Ct della Nazionale, ma almeno dimmi quale giocatore straniero vorresti nella Nazionale Italiana e perché?

Nessuno perché i migliori giocatori sono in Italia

CTV - La partita più bella è quella che devi ancora giocare?

Chissà.

CTV - Che cosa vuol fare Renzo Frignani da grande?

Riuscire a trasmettere ai bambini l’amore per questo gioco

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